Nella mia paranoia pseudoseo faccio spesso esperimenti "strani". Una delle paranoie principali è tenere su server ben distinti e separati i siti dei network per tenerli lontani nella matrice dell’apparentamento.
Per questo motivo oltre ai server completamente controllati e in housing ho anche dei virtual sparsi in giro per il mondo.
Uno di questi virtual è su aruba e alcuni dei siti che ospitava, nati soprattutto per esperimenti, sono cresciuti e hanno avuto successo.
Nonostante tutte le maldicenze il serve virtuale aruba, economicissimo, si è comportato benone fino a quando non ho avuto l’infelice idea di fare un upgrade, passando alla versione professional si è scatenando il finimondo: 9 siti abbattuti,database e file persi.
L’assistenza risponde (in orario di ufficio) a dei ticket. In realtà chi risponde è stato molto gentile ma credo che ogni ticket abbia diritto a una sola risposta al giorno col risultato che per ripristinare il server ci sono voluti la bellezza di 15 giorni.
Grazie all’aiuto del personale dell’assistenza sono riuscito a recuperare quasi tutti i contenuti e adesso sto installando da circa 48 ore e ne avrò per molto altro tempo ancora.
Un consiglio comunque a chiunque si occupi di customer care: MAI usare condizionali e congiuntivi. Nulla ha i potere di mandare nel panico (o far incazzare a secondo dei casi) più di una frase tipo "adesso dovrebbe essere tutto a posto", "non dovrebbero esserci problemi".
E’ a posto sì, oppure a posto no, non esiste "dovrebbe"