Quando ero bimbo mio padre mi insegnava un sacco di cose. Ha sempre cercato di trattarmi come un adulto per cui nella maggior parte dei casi non capivo una beata fava di quello che cercava di dirmi; altre mi diceva cose che ho poi scoperto essere cazzate ma altre volte mi rivelava perle di saggezza che avrei capito solo molto piĂą tardi.
Per esempio mi ha insegnato l’importanza di saper vincere e saper perdere. Vincere bene è piĂą facile, sei in posizione di vantaggio, sei il piĂą forte, non hai niente da dimostrare. Stravincere non solo non è necessario ma è spesso deleterio. Per spiegarmi il concetto usava come esempio il calcio (uno dei suoi argomenti preferiti) e mi diceva: se giochi contro una squadra piĂą debole è inutile vincere 5 a zero. Con un due zero sei tranquillo, con il tre a zero sei una botte di ferro, con ogni gol in piĂą sprecherai inutilmente energie e umiliando la squadra avversaria ti farai un nemico a vita che impiegherĂ tutte le sue energie per fartela pagare e prima o poi ci riuscirĂ .
Saper perdere è più difficile, mi spiegava, ma non impossibile. Se ti sei battuto bene puoi comunque uscirne con dignità , dipende anche dal tuo avversario ma dipende soprattutto te riuscire a perdere bene, ed è importante riuscire a farlo perchè immediatamente dopo la sconfitta puoi ripartire con entusiasmo.
C’è un uomo in Italia molto potente che secondo me avrebbe bisogno di ascoltare un po’ i consigli di mio padre. Mi riferisco a Silvio Berlusconi, il nostro ex presidente del consiglio che non riesce proprio a perdere bene.
Io non nutro nessuna forma di antipatia nei suoi confronti, credo che abbia fatto ottime cose (soprattutto per il Milan) ma proprio non riesce a imparare a perdere. Mi vengono in mente tre episodi in particolare: due recenti e uno passato ma che brucia ancora il mio orgoglio rossonero.
L’episodio passato è la vergognosa figuraccia con il Marsiglia quando il Milan cercò la scusa di qualche lampadina bruciata per non accettare la sconfitta sul campo. I due recenti sono il primo voto di fiducia al governo Prodi e le vicissitudini della Juventus. Probabilmente alla Juve verranno tolti un paio di scudetti. Bene, benissimo, godo come un riccio ma quegli scudetti, anche se il milan in quei campionati è arrivato secondo, non li voglio. Sono sporchi, non mi pacciono anzi mi fanno pure un po’ schifo.
Il piĂą clamoroso è il voto di fiducia al senato al governo Prodi: il nostro ex presidente del consiglio sbraita e scalpita perchè i senatori a vita hanno votato la fiducia. Ma un dignitoso silenzio no? Voglio dire: gli Italiani che hanno abbastanza cervello da capire che votare una coalizione o l’altra è una scelta e non una imposizione divina le cose le capiscono da soli, non pensi Silvio?
Quegli elettori che hanno votato il centro sinistra ma alle prossime elezioni potrebbero anche decidere di votare il centro destro lo vedono da soli che questo governo sta su un po’ a “tienimi che ti tengo” non c’è bisogno dei sottotitoli.
I senatori a vita sono a tutti gli effetti dei parlamentari con diritto di voto. Non saranno stati eletti direttamete dal popolo ma la costituzione prevede questo sistema e tutto si può dire dell’Italia ma non che non sia un paese democratico.
Invece di sottolineare cose ovvie perchè non lavori per farci vedere gli sbagli che il governo Prodi sta commettendo? Non c’è niente di piĂą interessante da criticare nella neoeletta maggioranza? Anche questo significa saper perdere.
Giusta riflessione. Peraltro, il signor Berlusconi non solo non sa perdere, ma non sa neanche vincere. Lo ricordate quel che disse Previti quando vinsero le elezioni politiche del 2001? “Non faremo prigionieri…”