E’ in momenti come questo che capisco che la battaglia contro le macchine è persa: hanno già vinto. Andiamo con ordine, oggi un server misteriosamente va offline, è una macchina importante, si trova al datacenter di Milano e non vuole saperne di ripartire, le coccole a distanza non bastano. Aspetto che faccia notte (c’è da farsi tutta la tangenziale di Milano per arrivare) e entro nel datacenter. Dopo esserci stato per qualche ora mi rendo conto che è un luogo assolutamente creato a misura di macchina: fa un freddo porco (i server, come tutti i computer che si rispettino odiano il caldo di queste giornate), un frastuono infernale prodotto da migliaia di ventole di migliaia di server contemporaneamente in funzione e dopo un paio d’ore cominci a vedere dio, la madonna e una discreta processione di santi. Non hanno la forma dell’iconografia tradizionale ma hanno forma di parallelepipedi, cubi e sulla fronte (per meglio dire frontespizio) hanno scritte piuttosto strane: Dell, HP, IBM …
Fà un freddo porco qui dentro e spero di riuscire a far ripartire questo coso alla svelta, sto cominciando a delirare.